Dopo l’incanto suscitato nei visitatori da Capri e Ischia è sorprendente che tra le isole Flegree, perle incastonate nel Golfo di Napoli, si nasconda un ulteriore e sorprendente tesoro: Procida, più piccola e forse meno famosa delle sue ‘sorelle’ ma con una personalità dirompente e un fascino che conquista al primo sguardo.
L’etimologia del suo nome ha dato luogo negli anni alle più svariate ipotesi, tra tutte, la più romantica è quella che ne lega le origini alla nutrice di Enea che venne da lui qui sepolta e che la volle omaggiare donando al luogo il suo nome.
La chiara origine vulcanica dell’isola e il suo legame geologico e diretto con i campi Flegrei sono testimoniati dalla presenza di tufo bianco e giallo e dalla morfologia stessa dell’isola; è inoltre ormai certo che la vicina isola di Vivara, fosse unita in un corpo unico a Procida.
Giungervi è semplice: con un traghetto o con l’aliscafo in partenza da Napoli o da Pozzuoli si arriva a destinazione in un’ora al massimo; soprattutto in estate le corse sono frequenti e ben organizzate; l’accoglienza all’altezza delle aspettative del visitatore più esigente.
L’impianto urbano è diviso in 9 contrade, dette grancìe: termine anticamente utilizzato per indicare delle grandi stanze dove, in ambiente rurale, venivano conservate provviste e masserizie.
Le grancìe hanno nomi che le descrivono: Terra Murata, la Corricella, Sent’ Cò, Marina Grande, San Leonardo, Santissima Annunziata, Sant’Antuono, Sant’Antonio e la Chiaiolella.
Viste le dimensioni ridotte dell’isola, è possibile vedere molto in un solo giorno ma, se ne avete la possibilità, non privatevi dell’esperienza di vivere la magia di Procida al tramonto e illuminata dalla luna.
Vediamo di conoscere qualche dettaglio in più dei luoghi simbolo di quest’isola, scelta come capitale della cultura del 2022, partendo da alcune grancìe particolarmente ricche di storia e visitando il Palazzo d’Avalos e Casale Vascello.
Il modo migliore per esplorare il centro storico è quello di concedersi una passeggiata a piedi per scoprire angoli che sembrano appartenere ad una dimensione fuori dal tempo, per aver mantenuto, immutato, il loro aspetto originario.
D’obbligo visitare la spiaggia del Pozzo Vecchio, ormai nota come Spiaggia del Postino perché qui furono girate molte scene del celebre film dell’indimenticabile Massimo Troisi.
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Terra Murata, il borgo fortificato
Il borgo, un tempo noto come Terra Casata, rispecchia in tutti i suoi aspetti i canoni architettonici del Medioevo, periodo della sua trasformazione. Si trova su un promontorio, che già costituisce una posizione di vantaggio in caso di attacco, ed è circondato da vere e proprie mura di cinta.
La fortificazione fu voluta dagli Avalos, signori dell’isola, allo scopo di proteggere il centro urbano dalle incursioni dei saraceni.
Dotato di pareti a strapiombo sul mare, il borgo era racchiuso in una vera e propria roccaforte; la sua posizione, studiata per gli avvistamenti nemici, rappresenta oggi un punto di vista privilegiato per ammirare, da una diversa prospettiva, le bellezze del Golfo di Napoli e della vicina Ischia.
La struttura del borgo subisce una nuova e ulteriore modifica nel ‘500 quando, sempre per volontà degli Avalos, viene costruito il loro maestoso palazzo.
Palazzo d’Avalos, l’ex carcere di Procida
La costruzione di questo palazzo, oltre ad essere una testimonianza del potere e dell’incontrastata supremazia della famiglia d’Avalos, segna l’inizio di un nuovo sviluppo urbano e, di conseguenza, sociale dell’isola che di fatto guadagna l’apertura di una strada che è ancora oggi la via d’accesso al borgo.
Prima di allora bisognava infatti recarsi via mare alla spiaggia dell’Asino e da lì risalire verso il borgo; la nuova via porterà invece alla nascita del borgo della Corricella e alla successiva costruzione del Convento di Santa Margherita Nuova e dell’Abbazia di San Michele.
Il palazzo Signorile fu, dopo poco più di un secolo dal suo completamento, confiscato dai Borboni che lo elessero a loro ‘Casino di caccia’, il primo di cui si ha notizia nella storia del regno d’Italia.
Questo complesso monumentale subisce ancora dei cambiamenti quando, all’inizio dell’800, divenne dapprima scuola militare e successivamente bagno penale e poi ancora carcere di massima sicurezza.
Bisognerà attendere il 2013 perché diventi patrimonio dello Stato nella disponibilità del Comune.
Oggi è possibile visitarlo e, nel polo museale, sono visibili oggetti di uso comune che raccontano la quotidianità di chi, tra quelle mura, ha trascorso tanti anni in una condizione difficile.
Casale Vascello, i colori di Procida
Casale Vascello è considerato lo scrigno che contiene l’anima di Procida. Borgo edificato intorno al Seicento, ha mantenuto intatta la sua struttura caratteristica.
Costruiti ai piedi di Terra Murata, gli edifici su tre livelli intorno a una corte chiusa, sono variopinti con tonalità pastello e regalano un colpo d’occhio armonioso e particolare.
Realizzati con l’architettura tipica del posto, sembrano sostenersi l’un l’altro e aprirsi verso l’esterno e la convivialità rionale grazie ai particolari archi che decorano tutte queste abitazioni e che ne costituiscono l’accesso.
Gli edifici sono in gran parte abbelliti da piccoli terrazzi ricchi di fiori, raggiungibili tramite ripide scalette che pare abbiano un’origine araba: i ‘Vefi’.
Corricella
Immagine iconica dell’isola di Procida, è il più antico borgo marinaro dell’isola.
Le sue coloratissime abitazioni sono ben visibili già da lontano allo scopo di far da punto di riferimento agli uomini che lavoravano in mare.
Il paesaggio colpisce e incanta al punto da essere scelta anche da Apple per la presentazione del suo iPhone 6 e dimostrare la risoluzione della camera con uno splendido scatto dal mare che immortala Corricella in tutto il suo splendore.
Tutto contribuisce a sottolinearne il fascino: i colori delle abitazioni, le barche dei pescatori, le reti e gli altri attrezzi della pesca che, da sempre, rappresentano il motore trainante dell’economia locale.
Marina Grande
È il maggior punto d’approdo dell’isola oltre che il suo porto commerciale ed è nota anche come Marina di Sent’Co nome dialettale della ‘Santa Canonica’, ovvero l’Abbazia.
La sua posizione, a ridosso del lungomare, immette i visitatori nel cuore del centro abitato e della vita sociale e commerciale dell’isola, regalando un colpo d’occhio davvero notevole.
Particolarmente suggestiva la banchina chiamata “Sotto le Grotte” che prende il nome appunto dalle grotte scavate nel tufo dove i pescatori solevano tirare in secco le imbarcazioni.
Da subito è possibile scorgere con chiarezza il maestoso Palazzo Montefusco (XII sec.) detto anche Merlato, per la merlatura che appunto ne adorna il cornicione, o Palazzo della Catena, posta a delimitare l’ingresso posteriore e impedire l’ingresso agli estranei.
Potrete inoltre scorgere un Crocifisso Ligneo, del 1845, che fu posto a testimoniare la forte devozione dei pescatori e poi, ancora la Chiesa della Pietà, con il suo meraviglioso campanile barocco, e quella di San Leonardo.
Spiaggia del ‘Postino’
Nella zona Ovest di Procida è possibile godere di meravigliose spiagge scure, di chiara origine vulcanica, letteralmente baciate dal sole: la loro esposizione le rende infatti fruibili fino a tardi.
Sono le incantevoli baie di Ciraccio e della Chiaiolella, famose per le acque cristalline e i fondali strepitosi. Qui la natura si conserva ancora incontaminata e offre perfette scenografie cinematografiche.
È proprio un po’ più avanti, infatti, che si trova la Spiaggia del Pozzo Vecchio, nota ormai come la Spiaggia del Postino dal titolo dell’omonimo film che le ha dato lustro e celebrità.
Isola di Vivara
L’isola di Vivara, con la sua forma di mezzaluna, è in realtà la parte emersa del cratere di un vulcano flegreo.
E la più piccola tra le isole del golfo di Napoli e fa anch’essa parte del “Regno di Nettuno” l’oasi marina che vanta la più numerosa colonia di delfini del Mediterraneo.
Oggi è unita a Procida da un ponte ma, in passato, era una parte dell’isola. Di proprietà privata, è comunque visitabile e facilmente raggiungibile con servizi bus e taxi che vi porteranno fino a Santa Margherita, in prossimità del ponte.